
La Russia ha rispedito in Italia intere forme di Grana Padano e cancellato la spedizione delle pere di Modena nell’ambito di un divieto di importazione di cibo che potrebbe costare all’Italia almeno 200 milioni di euro.
Il Presidente di Coldiretti, Roberto Montecalvo, afferma che il divieto alle importazioni di alimenti specifici provenienti da paesi che hanno imposto sanzioni sulla crisi Ucraina mette a rischio le esportazioni che valevano circa 228 milioni di euro nel 2013.
“Siamo di fronte ad una preoccupante escalation del conflitto, con una guerra commerciale che conferma che il cibo è strategico, soprattutto in tempi di recessione”.
Nella giornata di giovedì 7 agosto, Mosca ha annunciato il divieto sulle importazioni di carne, pesce, latticini, frutta e verdura provenienti dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea, dal Canada, dall’Australia e dalla Norvegia per un periodo di un anno.
L’Italia, patria del parmigiano e del vino Prosecco, è chiaramente orgogliosa della sua ricca cultura enogastronomica. Coldiretti afferma che le esportazioni di cibi e bevande nel 2013 ammontavano a circa 340 milioni di euro.
Le esportazioni italiane di cibo e bevande in Russia hanno segnato una cifra record di 706 milioni di € nel 2013, con una crescita di un ulteriore uno per cento nei primi quattro mesi del 2014, nonostante il conflitto in corso in Ucraina.
Nel 2013, la Russia ha acquistato frutta e verdura italiana per un contro valore di 72 milioni di euro, carne per 61 milioni, prodotti lattiero-caseari per 72 milioni e pasta per 50 milioni.
fonte: tradotto e riadattato da themoscowtimes.com