
Gli hamburger ed i frullati di McDonald’s potrebbero sancire la fine dei legami tra Mosca e Washington, dopo che l’agenzia dei diritti dei consumatori russi ha accusato la catena statunitense di violazioni di natura sanitaria.
McDonald Corp, che ha aperto il suo primo ristorante russo a Mosca nel 1990, è diventato un’icona del capitalismo americano durante la caduta dell’Unione Sovietica.
Anna Popova, capo del Servizio federale per la protezione dei consumatori, ha affermato ad Interfax che “sono state identificate delle violazioni che mettono in dubbio la qualità del prodotto e la sicurezza di tutta la catena McDonald’s”.
L’agenzia afferma inoltre che l’azienda sta ingannando i consumatori circa il valore energetico dei suoi Royales Cheeseburger, Filet-o-Fish, cheeseburger e circa il valore nutrizionale dei suoi frullati e gelati. Dai rilievi è emerso un problema anche per le insalate, contaminate con batteri coliformi.
Va precisato che in passato, l’agenzia è stata accusata di agire nell’interesse politico del Cremlino.
McDonald’s, che da sempre ha lunghissime code presso i fast food in tutta la Capitale, ha riferito di non aver ricevuto alcuna denuncia da parte dell’agenzia.
La società ha precisato via e-mail che: “durante i 25 anni che McDonald’s ha lavorato nel mercato russo, la sua priorità principale è stato quello di fornire prodotti di qualità e sicuri per i nostri consumatori”.
Essa ha aggiunto che i calcoli per le calorie medie ed il valore nutrizionale sono basati sulle metodologie approvate da un ente statale russo.
Secondo la portavoce del tribunale moscovita, la Corte terrà un’udienza preliminare il 13 agosto con l’udienza chiave molto probabilmente prevista per settembre.
McDonald gestisce circa 400 ristoranti in Russia e vede il Paese come uno dei suoi primi sette principali mercati al di fuori degli Stati Uniti e in Canada, secondo il suo rapporto annuale 2013.
fonte: tradotto e riadattato da themoscowtimes.com