
La Russia progetta di creare una ventina di nuovi posti di frontiera nell’Artico per controllare la sua parte settentrionale e la Strada del Mare del Nord.
Alcune guardie di frontiera (si parla di 15-20) saranno dislocate in ogni sede per monitorare la situazione e prendere parte a operazioni di soccorso, se necessario, questo secondo quanto affermato da Vladimir Pronichev, capo del Servizio di Guardia di Frontiera.
Ha aggiunto che alcuni dei posti verranno stabiliti in prossimità di nove centri di soccorso da parte del Ministero delle Emergenze e dei Trasporti parte di un piano del governo per lo sviluppo della cosiddetta Via del Mare del Nord. Il resto sarà allestito su isole remote.
“A prima vista, sembra che non ci sia nessuno nella regione artica e che nessuno possa violare il confine. Ma non è proprio così” ha sottolineato Pronichev.
Negli ultimi anni ci sono stati diversi incidenti con i turisti stranieri illegalmente nelle acque settentrionali della Russia a cacciarsi nei guai. La parte russa ha avuto dapprima l’obbligo di aiutarli e poi – multarli per aver violato il confine, ha ricordato il funzionario . In aggiunta, ci sono spedizioni scientifiche che esplorano l’Artico senza permesso, così come bracconieri.
Le guardie di frontiera dell’Artico sarà in grado di effettuare salvataggio di ampio profilo, oltre a fornire interventi di manutenzione sugli impianti elettrici e altro.
Attualmente, circa 2.500 chilometri della via del mare del Nord non sono controllati dai radar russi.
Circa 40 posti radiolocalizzazione sovietici furono distrutti dopo il crollo dell’Unione Sovietica. La corsia di trasporto che attraversa il confine con la Russia artica e collega l’Atlantico e gli oceani Pacifico è circa 6.000 chilometri di lunghezza. Questo significa che i nuovi posti di frontiera dovranno mantenere un occhio su circa 300 chilometri di area ciascuno.
In febbraio, il neo presidente-eletto Vladimir Putin ha dichiarato in un articolo di programma che uno degli obiettivi della Russia “è la rinascita di una Marina in grado di prestare servizio nel Mar Glaciale Artico e nel Pacifico”.
“Le principali potenze militari hanno intensificato le loro attività nella regione artica, ciò costringe la Russia a garantire i propri interessi nella regione”.
fonte: tradotto e riadattato da rt.com