
Una reporter investigativa dopo la pubblicazione di un articolo sulla corruzione del governo quattro anni fa aveva ricevuto il divieto di entrare in Russia è potuta ritornare a Mosca qualche giorno fa.
La corrispondente del “New Times” Natalya Morar, nativa Moldava, è arrivata a Mosca da un volo proveniente da Chisinau e le è stato permesso di passare il checkpoint di immigrazione.
“Abbiamo semplicemente acquistato i biglietti, è andato tutto bene attraverso il controllo passaporti, ed ora siamo a Mosca in ufficio” questo è quanto afferma il marito della Morar e l’editor del “The New Times” Ilya Barabanov. Barabanov ha detto che non sono state pianificate conferenze stampa o altri eventi.
Alla Morar era stato negato l’ingresso all’aeroporto Domodedovo nel dicembre 2007 dopo il ritorno da un viaggio in Israele. Le fu detto che era su una lista dell’FSB e le era vietato entrare nel paese per via di una legge che prevede il divieto di entrata agli stranieri che rappresentano una minaccia per la salute e la sicurezza dei russi.
La Morar ha detto che certamente il rifiuto era collegato ad un articolo che scrisse attinente l’amministrazione presidenziale.
Un enorme fondo di cassa da cui ha finanziato e controllato la maggior parte dei partiti che hanno partecipato alle elezioni della Duma di Stato (dicembre 2007) e alla nomina dell’allora capo dello staff del Cremlino Sergei Sobyanin e del suo vice Vladislav Surkov come le persone responsabili del controllo del denaro.
fonte: tradotto e riadattato da themoscowtimes.com