
I 7 miliardi di dollari di Eurobond russi sono stati un enorme successo con gli investitori stranieri, sottoscritti per più di tre volte il loro valore.
Il paese metterà 3 miliardi di dollari a 30 anni, 2 miliardi di dollari a 10 anni e 2 miliardi di dollari obbligazioni quinquennali. Le linee guida annunciate per quelli a 30 anni si tradurrebbe in un rendimento del 2,65%, a 10 anni il rendimento scenderebbe al 2,45% e a cinque anni al 2,35%, il tutto secondo le stime di Gazprombank.
Tenendo conto dei recenti dati economici della Russia, aiutata da un prezzo del petrolio alto “è una mossa molto intelligente per il Ministero delle Finanze quella di sondare il mercato in questo momento” è quanto ha dichiarato Kaspar Richter, economista per la Russia presso la Banca Mondiale.
La Russia non aveva preso in prestito denaro all’estero per 10 anni fino al 2010 quando il paese ha emesso obbligazioni per 5,5 miliardi di rubli che non hanno riscontrato un gran successo. Attualmente il debito pubblico della Russia è di circa 35,68 miliardi dollari e rappresenta circa il 10% del PIL, mentre nella maggior parte delle economie avanzate come il Regno Unito il debito supera il 100% del PIL.
“La necessità fiscale non è così grande, la corsa fiscale volta a finanziare il disavanzo di bilancio non è il tema dominante di questi Eurobond”, concorda Yaroslav Lisslovolik, capo economista della Deutsche Bank.
“Il tema dominante per la Russia è un ritorno al mercato dei capitali che è successo e facilita l’indebitamento delle società russe all’estero” ha spiegato Lissovolik.
La questione Eurobond dovrebbe creare punti di riferimento per prestiti aziendali all’estero e contribuire alla afflusso di capitali in Russia.
fonte: tradotto e riadattato da rt.com