
Il Presidente della Commissione elettorale centrale (CEC) Vladimir Churov dovrebbe dimettersi in quanto ha perso la fiducia del popolo, questo afferma senza mezzi termini il il Presidente del Consiglio dei diritti umani. Il suo appello non ha valore giuridico ma riveste un profondo sentimento popolare.
“In vista della prossima campagna elettorale [le elezioni presidenziali di marzo], questa posizione deve essere immediatamente occupata da una persona con una reputazione impeccabile e che goda di fiducia da parte della società civile” questo è quanto ha affermato il Presidente del Consiglio dei diritti umani, Mikhail Fedotov.
Il Consiglio ha inoltre chiesto “la creazione di un meccanismo di negoziazione per concludere un contratto sociale equo tra le persone e le autorità verso una nuova realtà politica”.
Le dimissioni di Churov sono senza dubbio una delle richieste più popolari delle proteste dei manifestanti di tutta la Russia sin dal 4 dicembre (data delle elezioni parlamentari), che si dice furono soggette a pesanti brogli elettorali.
Tuttavia, in base al diritto russo, solo i membri della Commissione Elettorale Centrale (CEC) possono nominare o licenziare il loro capo. I 15 membri del CEC sono nominati dal Presidente e possono essere spostati per ordine di un tribunale o a causa di un cambio di cittadinanza.
“Non ci sono implicazioni legali o giudiziarie della decisione del Consiglio dei Diritti Umani” ha dichiarato il membro della Commissione elettorale centrale Elena Dubrovina.
fonte: tradotto e riadattato da rt.com