Il ritorno della satira: Putin visto come un novello Breznev

La faccia di Vladimir Putin sovrapposta al ritratto del leader sovietico Leonid Breznev è un immagine che ha fatto il giro del mondo su Internet da quando il primo ministro ha annunciato l’intenzione di riprendersi la presidenza della Russia.

L’immagine ritoccata, mostra Putin in digitale invecchiato, e cattura lo stato d’animo di molti russi che dicono che la prospettiva dei dodici anni e più di Putin al Cremlino potrebbe tradursi in una stagnazione politica ed economica paragonabile a quella capitata con Breznev nei 18 anni di governo, conclusasi solamente con la sua morte nel 1982.

Il modo in cui Putin ha annunciato i suoi piani durante la convention di sabato scorso del suo partito – Russia Unita – con l’accordo fatto con il presidente Dmitry Medvedev di spartirsi il potere tra loro, ha ravvivato i timori di una potenziale perdita di democrazia.

Per molti russi questo è veramente troppo, e sono tornati a far fronte alla satira come in epoca sovietica.

“La satira offre sempre la più acuta diagnosi ai problemi di società”. Dimmi come un paese ride, e ti dirò che tipo di paese è” ha riferito il satiro e scrittore Viktor Shenderovich.

Le battute di Putin negli ultimi anni tendono a sottolineare il suo ruolo da leader forte, a scapito di Medvedev, che è stato spesso dipinto come un burattino. Ma un nuovo tipo di scherzo è emerso ora, ha riferito Shenderovich.

In uno, un uomo cammina in mezzo al traffico di Mosca e bussa al finestrino della macchina ferma nel traffico: “I terroristi hanno rapito Putin e minacciano di bruciarlo vivo se non saranno pagati i 10 milioni di dollari di riscatto. Vuoi fare una donazione?” “Il guidatore risponde: ‘Ti do cinque litri.'”

Shenderovich ha spiegato che le battute caustiche e la satira indicano che la gente è sempre più stanca di come stanno andando le cose in Russia e con Putin.

Lui e altri osservatori dicono che la presa in giro nei confronti dei governanti della Russia è fiorita nel privato, con la gente frustrata di avere poca voce reale in politica.

Uno scherzo un po’ acido recita: “Hai sentito che il nuovo candidato presidenziale Vladimir Putin promette di correggere gli errori commessi dal governo del primo ministro di Putin, che ha ereditato la confusione creata dall’ex Presidente Putin?”.

In un altro, chiede a Putin Medvedev: “‘Dima (abb. di Dmitry), indovina chi è il successore al mio successore?’ Medvedev, ‘Mmmm, beh, non lo so, chi?’ “‘Scemo, Dima! Sono io,’ ribattè Putin”.

Da quando era presidente Putin, il Cremlino è diventato meno tollerante alla satira politica, e la satira pungente che fiorì subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, è praticamente sparita dai media.

Lo spettacolo dei burattini televisivi “Kukly” che fece satira sui politici russi dal 1994 al 2002 fu chiuso a seguito di una scena che aveva ritratto Putin come un personaggio un po’ strano.

“Lui non ha colto la metafora”, ha detto Shenderovich. “La gente mi ha detto che è andato in crisi isterica.”

Al di là di Internet, in cui satira ha il suo posto, la Russia è ritornata al modello sovietico, dove l’umorismo critico è in gran parte confinato in cucina. In epoca sovietica, capitava spesso di trovarsi con molte persone di notte a raccontare barzellette intorno al tavolo della cucina.

“Se la gente non può sentire la propria voce alle urne, almeno si può ridere ad alta voce”, ha detto Maxim Kovalsky, redattore capo del settimanale Vlast Kommersant.

fonte: tradotto e riadattato da themoscowtimes.com

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